I Cesaroni 5 pronti alla rivoluzione

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  1. annachiara234
     
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    Una volta c’era la crisi del settimo anno, per I Cesaroni è arrivata già al quarto. La fiction di Canale 5 con Claudio Amendola, Antonello Fassari e Max Tortora – per anni imbattibile e al centro di dibattiti sulla sua trasversalità e originalità – , sta vivendo la stagione più travagliata e difficile della sua storia. Ascolti non più da 30% di share, sceneggiatura stanca, storie poco credibili: l’ultima puntata, martedì scorso, è stata battuta anche da Filumena Marturano su Raiuno, il teatro di Eduardo riportato in prime time ma in italiano. Segno dei tempi. Da corazzata inaffondabile a Titanic. «Il problema della soapizzazione è dovuta ai 70 minuti – spiega Benedetta Fabbri, responsabile editoriale dei Cesaroni per Publispei – quest’anno c’è stato un cambiamento fondamentale al quale è stato dato poco peso. Non più due episodi da 50 minuti, ma uno da 70». La scelta è stata dei vertici di Canale 5, che hanno imposto dei diktat deleteri. «Consideravano il prodotto talmente forte – conferma la Fabbri – che hanno richiesto questo terremoto, che ha lasciato però delle crepe. Il successo dei Cesaroni era legato a un meccanismo semplice, tratto da una sit-com spagnola. L’uscita di scena di Elena Sofia Ricci e la necessità di rimettere al centro le dinamiche familiari con una storia orizzontale, unica e più complicata, ha sconvolto i piani». Anche la Ricci, che nell’ultima puntata si presenterà in taxi a sorpresa lasciando un portone aperto alla sua rentrée, ha le sue colpe. «Trovo lecito che un’attrice voglia cambiare – ammette Fabbri – ma lo scossone è stato forte e Olga (Barbara Tabita) è molto diversa da Lucia. Giulio (Amendola) non poteva dimenticare Lucia, nelle passate stagioni le loro crisi erano comiche». La responsabile editoriale entra nel dettaglio del cambiamento di minutaggio: «Con una puntata unica, dobbiamo raccontare un’unica grande storia. Non abbiamo più la ricchezza di tante linee da dividere in due puntate, quella degli adulti, quella centrale di Marco ed Eva e quella chiamata C, delle donne o dei più piccoli». di Michele Galvani

    «Dobbiamo tornare a essere quelli di una volta». Claudio Amendola ammette che I Cesaroni quest’anno funzionano meno (hanno perso circa 1.700.000 spettatori e oltre 7 punti di share rispetto alla passata stagione). A cosa pensa sia dovuta questa flessione degli ascolti? «Non può esserci una sola motivazione: probabilmente c’è stato un po’ un calo di tensione e dovremmo fare tutti il mea culpa. L’anno prossimo dovremo rimetterci le mani, per farlo tornare un prodotto ruspante». Vale a dire? «Dobbiamo tornare I Cesaroni delle prime tre stagioni: più divertenti e con storie meno cervellotiche». Quanto ha pesato l’assenza della Ricci?«Sicuramente tanto, avremmo voluto averla di più in questa stagione e siamo contenti che ci sarà nella quinta». Dalla prossima settimana cambiate di nuovo collocazione. «Eh sì, martedì e venerdì. Tanti spostamenti destabilizzano il pubblico, ma purtroppo sono logiche aziendali, non possiamo farci niente. Per lo meno sono contento che torniamo al venerdì, il giorno in cui i bambini possono fare un po’ più tardi perché il sabato non vanno a scuola». di Donatella Aragozzini

    Anche la produttrice Verdiana Bixio conferma le critiche a Canale 5
    «I cambiamenti di palinsesto non sono certo stati voluti da noi». Verdiana Bixio, insieme a papà Carlo a capo della Publispei, la società che produce I Cesaroni, non nomina mai Mediaset ma l’obiettivo è chiaro. Signora Bixio, la sua fiction ha perso ascolti ed è stanca solo per gli spostamenti della messa in onda? «Le dinamiche dei palinsesti sono difficili. Ci siamo già espressi: con una modifica improvvisa del giorno di trasmissione, ne facciamo tutti le spese». Però non sarà solo questo il motivo della crisi. «Ci sono tanti fan accaniti che si sono lamentati dello sviluppo narrativo, d’altronde non possiamo piacere a tutti». Dove si concentrano le maggiori proteste? «Per esempio molti se la presero quando la Mastronardi scappò con lo chef. Ma il problema oggi sarà un altro». Quale? «Le community confondono gli attori con i personaggi: Alessandra ormai è Eva e Matteo Branciamore è Marco». Ma quella dell’identificazione è storia vecchia. «Vecchia ma attuale. Per noi è importante l’umore dei fan: alla fine c’interessa più il loro parere e la qualità del prodotto che un punto di share in più».

     
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  2. { Duff1996 ;
     
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    si spera ...
     
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  3. annachiara234
     
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    Amendola ha confermato la 5 serie anchye al programma Let's dance...in diretta con Fassari....
     
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2 replies since 6/12/2010, 09:31   593 views
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